Alla Forcella Duranno per il rifugio Maniago – 15 maggio 2012

Questa escursione nasce un po’ per caso, fuori zona com’è dai miei soliti giri e percorsi. Ma ogni tanto fa bene anche cambiare zona e conoscere qualche cosa di nuovo.

La zona è quella delle Dolomiti di Sinistra Piave, in territorio Friulano. Andiamo a Erto, e poi da lì saliamo la strada che porta al parcheggio di Casera di Mela. Una strada bianca, stretta, percorribile senza problemi basta non incrociare qualcuno ……

Per noi, con i nostri orari, non ci sono problemi. Arriviamo al parcheggio dopo le 14. Tempo di cambiarci e alle 14,30 partiamo senza fretta per il rifugio Maniago, prima tappa di questa uscita. Obiettivo è sempre il tramonto, che però scenderà dopo le 20.

Inizialmente si segue la strada che conduce attraverso un lungo giro al rifugio Maniago. Dopo circa 10 minuti di strada una indicazione suggerisce di prendere a destra il sentiero che si inserisce nel bosco abbassandosi. E’ la strada più breve, da prendere con convinzione. Si scende con pendenza leggera fino al greto del torrente, che segue per un centinaio di metri e poi si guada con facilità, nel punto segnato da ometti e cartelli.

Una volta attraversato il greto del torrente, nella nostra giornata l’acqua del torrente era tale che non ci siamo bagnati, si prosegue a sinistra, direzione nord. Sentiero sempre ben segnato ed evidentissimo. Qui siamo a quota 1200 circa. Da qui in poi si sale.

Dopo aver costeggiato per una decina di minuti il greto del torrente si svolta a destra, si sale lungo un altro corso d’acqua. Altri 5 minuti e lo si attraversa, inumidendo un po’ gli scarponi. Da ora si entra nel bosco. Il sentiero ora svolta a destra e sale deciso.

Anche noi saliano in modo deciso, ben attenti a non perdere il sentiero che è indicato per buona parte sui fusti degli alberi. Questa è nettamente una scorciatoia che taglia la strada bianca che conduce da Erto fin quasi al rifugio. Infatti in tre punti incrociamo la strada  e regolarmente riprendiamo una nuova scorciatoia. Si sale così con decisione fino ai 1700m del rifugio.

L’arrivo al rifugio Maniago (Tel. 0427 879144 – cell. 338 1697479) è su un bel viale alberato, da dove lo si intuisce. Con sorpresa lo troviamo aperto, e dentro troviamo Toni Corona affaccendato nei preparativi pre-stagionali. Abbiamo impiegato circa 1h10minuti per arrivare al rifugio.

Mi attardo un po’ nello scattare foto al rifugio e ai dintorni e poi partiamo per la Forcella del Duranno. Il sentiero si prende subito da dietro il rifugio vicino alla fontanella d’acqua. La pendenza qui è significativa e ci si alza velocemente. Si prosegue su buon sentiero fino a 2000m circa. Poi si comincia a camminare su roccette e tracce che permettono di salire su per un canale che conduce verso il passo. A 100m dal passo ci si sposta sulla destra. Noi abbiamo trovato ancora un po’ di neve e abbiamo dovuto passarci in mezzo. Una volta all’altezza del passo ci si riporta a ridosso delle rocce a sinistra verso il passo che guadagniamo facilmente. Qui dal passo si dovrebbe avere un bel panorama, peccato per una forte presenza di nuvole nel settore nord-orientale, che ci ha impedito di vedere la zona. Ciò però ci ha creato una bellissima scena verso il Duranno, dove le nuvole spinte dai venti venivano regolarmente respinte e ritornavano in direzione nord-nordest. Un gran gioco di nuvole, rimpallate verso la direzione di provenienza. E’ uno degli spettacoli della natura, da vivere ….

Rimaniamo in forcella senza altre ambizioni, e quindi rientriamo. Non c’è speranza da qui di vedere il tramonto, troppo coperto il versante dal Duranno. Non era comunque questo l’obiettivo dell’uscita.

Scendiamo senza problemi ma sempre con attenzione visto che il terreno è sdrucciolevole e negli ultimi metri prima del Passo innevato. Verso quota 2000m la Lucia si accorge che in distanza c’è un animale. Uno stambecco. Noi ci avviciniamo e lui si avvicina. E’ una femmina. Così quasi ci incrociamo. La riprendo per bene, dei primi piani da riempire lo schermo!

Rientriamo così felici per questo bell’incontro. Arriviamo al rifugio e nel frttempo è arrivata la simpatica famiglia di Toni Corona. Così, per dire, visto un cartello che era stato posizionato all’esterno, chiedo se anche in questa stagione hanno qualche cosa da mangiare. Simpaticamente, in tono di sfida Toni mi chiede: – Cosa vuoi, Polenta Frico e Salsiccia ? Beh, che bello, magari ….. penso.

10 minuti e arriva il gustosissimo piatto che digeriamo prima di mangiare 🙂

Verso le 21 cominciamo la discesa a valle, ed è una bella discesa a pancia piena. Accendiamo dopo poco nel bosco le frontali e arriviamo all’auto poco prima delle 22.

Una bella uscita, un bell’ambiente in un rifugio con una cucina veramente raccomandabile!!!

Alla prossima

Una nota informativa: al momento della nostra visita il telefono del rifugio risulta fuori uso. Nonostante reiterate richieste, la Telecom non ha ancora ripristinato la linea. Si può provare con il numero di cellulare che ho riportato sopra a contattare il rifugio per necessità

 

 

 

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