Castello di Moschesin – 27 Giugno 2012

Già in precedenza ho documentato un tentativo di salita al castello di Moschesin, esattamente a  questo link. Non essendo riuscito a raggiungere la meta in quella occasione, ci ho riprovato, con medesima località di partenza da malga Caleda, venendo da Agordo circa 1500m prima del passo Duran e seguendo il sentiero 543 che coincide con l’alta Via numero 1. La partenza è circa a 1480m. Qui tra l’altro è presente un bel torrente dove poter rinfrescarsi.

Il sentiero dell'alta via

Il sentiero dell’alta via

All’inizio si cammina per circa 30 minuti in mezzo al bosco, e non si sale di molto perchè si sbuca a circa 1600m. Quando si esce dal sentiero si comincia un lungo tratto di sali e scendi fino all’attacco per la Forcella Larga. Il sentiero è trasversale alla montagna, a tratti sentierino comodo e tranquillo, a tratti si attraversano zone con grossi massi, un piccolo tratto si rientra in un boschetto. Il bivio è circa a 1630m di quota e dal parcheggio ci si può impiegare dai 50 minuti all’ora e venti a seconda dell’andatura.

Forcella Larga

Forcella Larga

A questo punto si sale per il sentiero che porta a Forcella Grande, una zona che è un sogno. Il sentiero inizialmente sale con buona pendenza ma senza difficoltà, poi man mano ci si avvicina alla montagna si fa via via più ripido. Qui è importante affrontare il canalone di salita sul lato destro, che risulta parecchio percorso e più agevole, altrimenti vi troverete a sudare le proverbiali sette camicie. In un’ora e 42′ dalla partenza arrivo in forcella larga a 2150m. Luogo sublime, dove può capitare facilmente di scorgere i camosci. Da qui la veduta si estende sulla Val Pramper.

Forcella stretta, guardandosi indietro

Forcella stretta, guardandosi indietro

Ora si prende il sentiero in direzione sud. Il sentiero sale un po’ meno di 100m e si passa sotto alla Cima Pavia prendendola dal lato orientale. In due step il sentiero scende su terreno sdrucciolevole. Si arriva in una zona verdeggiante e si conclude il tratto sotto alla Cima Pavia proprio mentre si arriva alla Forcella Stretta. Si sale su zona detritica e scivolosa. Si piega a sinistra su un piccolo salto e si arriva al cospetto del primo canalino di I° grado che incede verso sinistra. Il canalino non è difficile, abbastanza lungo, presenta momenti in cui gli appigli non sono immediati. Lo ritengo un po’ più complicato di quello che seguirà.

Il secondo canalino di I°

Il secondo canalino di I°

Terminato questo primo canalino si arriva in un’altra zona detritica che si prende prima spostandosi a destra e poi rientrando. Questa è la zona chiamata Spalòn. In cima allo Spalòn si prosegue a sinistra per un comodo camminamento. Scendo qualche metro e mi trovo in un punto che se preso male può creare qualche problema. Vi sono ometti e bolli che indicano una via in quota e di fianco a un costone. E’ invece più opportuno scendere di 20m e quindi riprendere la salita per raggiungere la cengia. Si sale ancora verso destra e si arriva sul secondo canalino con difficoltà presunta I°+. Secondo me invece è anche più semplice del precedente. Perfettamente appigliato e su roccia solida. Su esce e si sale a destra per poi rientrare verso sinistra. A questo punto si continua seguendo i bolli ottimamente presenti e senza ulteriori difficoltà si raggiunge la vetta, dove si può firmare il libro di vetta. Il panorama dev’essere fantastico, purtroppo sono arrivato coperto da una spessa coltre di nubi e il panorama l’ho solo immaginato.

Autoscatto

Autoscatto

Tempo di un autoscatto, un po’ di attesa per vedere se il meteo cambiava e quindi sono sceso. La salita è stata tranquilla, nessun problema sui canalini di I° grado nè altrove. Sotto alla Cima Pavia, appena sbucato sopra alla Forcella Larga sono stato accolto da un fischio di camoscio che dava l’allarme. Una madre con il piccolo alla mia vista se la sono data a gambe. A questo punto, anche in forcella larga sono scese le nubi, quindi un chiaro segnale di ritirata. Non me lo sono fatto dire due volte. Sono rientrato. Discesa per il canalone con attenzione e sfruttando qualche scia in discesa di buon ghiaino e poi vi per il sentiero alla macchina.

E’ tutto, bella uscita di circa 1100m di dislivello su una bella cima con un panorama ….. che ho solo sognato 🙁

Alla prossima

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