Rifugio Dal Piaz e Monte Pavione – ultimo aggiornamento 30/11/2013

Un caso, o forse no, nella zona del Rifugio Dal Piaz, sulle Vette Feltrine, ci sono stato tre volte e solo in periodo invernale. Mi ero ripromesso di farci una capatina in estate ma …… le montagne sono così tante e gli obiettivi tanti e mutevoli.

E’ di questi giorni l’ultima uscita in zona, e ho trovato più neve che in passato.

Da Croce d’Aune si parte lasciando l’auto in piazza, oppure portandosi a 200m di strada fin sotto al sentiero. Le tabelle danno 2h30′ per arrivare al Rifugio a 1990m di quota. Il dislivello quindi è di circa 950m.

Il sentiero inizia in mezzo al bosco, con pendio non eccessivo e sempre facile. Non vi sono difficoltà fino al rifugio. Ogni tanto si incrocia la strada sterrata che conduce sempre al rifugio. Assolutamente vietato prenderla. E’ lunghissima, circa 11 km complessivamente e alquanto noiosa. Noi continuiamo per il sentiero 801. Nel tratto iniziale non ho mai trovato neve consistente, neppure questa volta, il 30 novembre 2013. Dopo aver incrociato la strada una seconda volta, si vede un bel cartello che indica per la discesa 15 minuti. E’ un segnale di speranza per chi scende e ha perso fiato e gambe!

Da questo punto il sentiero prosegue quasi sempre diritto, con pendenza costante fino ai 1350m circa, da dove allungandosi di alcuni passi oltre il sentiero si arriva a vedere l’aspirata meta, anche se ancor lontana, dall’altra parte della valle.
Qui si procede a destra, il pendio si fa un po’ più severo. Dopo 10 minuti giriamo a sinistra. Continuiamo finchè arriviamo  a quota 1600 circa su uno spiazzo dove riprendiamo la  strada sterrata che saliva da Croce d’Aune. Dopo poco sulla destra si può risalire una scorciatoia che evita un altro lungo e noioso percorso sterrato. La prendiamo. Ci si porta in cresta dove si possono quasi sempre ammirare i camosci che brucano sull’altro versante, che appena mi vedono scappano in discesa lungo i selvaggi canaloni delle cime Feltrine. Dalla cresta si continua fino a raggiungere ad un tornante per l’ennesima volta la strada.

Ora alcuni tornanti e si arriva sul tratto finale. Da notare che in periodo invernale questo pezzo finale potrebbe non essere del tutto tranquillo. La strada è infatti realizzata sul fianco ripido della montagna, che spesso scarica neve o favorisce gli accumuli, che ostruiscono la strada e obbligano a passaggi di traverso per nulla simpatici. Noi li abbiamo trovati, fortunatamente, ghiacciati e siamo passati con le ciaspe che facevano buona presa. Passare con la neve molle  potrebbe essere per nulla simpatico.

Si arriva al rifugio e da qui poco sopra si apre il panorama sulla Busa delle Vette.
Al Rifugio è presente anche un Bivacco invernale, dove abbiamo dormito l’ultima volta. Piccolo, ci sono 4 brande e alcune coperte.

Proseguendo, la meta ambita è il Pavione, cima che desta curiosità. Dal Primiero quando lo si guarda assomiglia a una cima tranquilla con la sua forma piramidale con pendii apparentemente docili. E così, dopo aver fatto un approfondito sopralluogo all’inizio di dicembre 2011 con Stefano, approfitto dello scarso innevamento per provarci di nuovo il 29 dicembre. Compagna d’avventura è la Lucia. Si parte tardino, verso le 5, alla volta di Croce d’Aune. Il panorama è assai suggestivo.

La cima è data in 1h15′ dal Rifugio Dal Piaz, però abbiamo incontrato un percorso accidentato da neve e saliscendi. Arriviamo alla cima le Vette, e qui preferiamo indossare i ramponi, per evitare problemi sulla successiva discesa. 60 metri di discesa, e poi si ricomincia la salita senza ramponi perchè torniamo su un settore esposto a sud. Si sale così abbastanza velocemente al Col di Luna, ampio anfiteatro che si passa in cresta e che divide il Pavione dalla Busa delle Vette. Qui, appena giunti in cresta indossiamo di nuovo i ramponi, percorriamo tutta la cresta e scendiamo di una decina di metri per poi salire sulla cresta, innevata abbondantemente, che porta in vetta al Pavione a 2335m. Da sotto fa un po’ impressione, ma in realtà non è nulla di difficile nè pericoloso. Sempre molta attenzione e nulla più. La salita è ripida, ma i ramponi danno sicurezza e arriviamo così facilmente in vetta alle 11,30. Abbiamo impiegato molto tempo, ma non ci siamo dannati e con tutto quel “cava e metti” di ramponi abbiamo perso parecchio tempo. Arrivati in vetta ci godiamo l’ampio panorama e ci rifocilliamo. Scendiamo quindi per il sentiero 817, ma non fino al Passo del Pavione, perchè restiamo in quota sulla dorsale che dal Pavione scende in direzione sud-sudest e arrivati al termine della dorsale scendiamo verso est a riprendere il sentiero 810, che del tutto pianeggiante ci riporta al rifugio Dal Piaz, e di qui procediamo in discesa, dove senza alcun problema rientriamo all’auto per le 16.

Un bellissimo giro per circa 1300m di dislivello complessivo in una natura biancheggiante , con una giornata di sole favolosa. Che volere di più?

Le tracce GPS del percorso sono disponibili. E’ possibile scaricarle cliccando qui

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