Altopiano delle Pale, un mondo di silenzi – 20 Febbraio 2013

L’Altopiano delle pale è secondo me un luogo spettacolare e sempre da scoprire. Negli ultimi tempi ci sono stato a fine dicembre e oggi 20 febbraio. D’inverno il modo più sicuro per arrivarci ed evitare slavine o accidenti vari è salire con la funivia. Non me ne faccio un cruccio, salire in questo periodo a piedi ha veramente poco senso, oltre che essere altamente pericoloso.

La Val di Roda, tra Pala di San Martino e Cima di Ball

La Val di Roda, tra Pala di San Martino e Cima di Ball

Arrivo non troppo presto, visto che la funivia parte alle 8,30 circa. Mi basta quindi essere a San Martino di Castrozza per quell’ora. Quando arrivo alla stazione terminale della funivia mi rendo conto che il clima non è dei più rigidi. Parto ciaspe ai piedi dai 2700m di quota. La neve inizialmente è abbastanza dura e si cammina dopo, ma al primo avvallamento stranamente affondo di una decina di centimetri. Procedo lasciando alla mia sinistra il rifugio Rosetta, oggi chiuso (apre nei weekend fino a Pasqua). Ritrovo poco dopo aver superato la linea del rifugio le tracce degli scialpinisti che nei giorni scorsi sono passati di qui. Ora si sale, sulla sinistra della cresta che delimita un canalino. La scelta è indicata per cercare di stare fuori da eventuali slavine che possano generarsi dal pendio.

Tra la Val di Roda e il Primiero

Tra la Val di Roda e il Primiero

Qui ci sono tracce di passaggio, e tutto sommato non faccio molta fatica. Finito questo tratto il sentiero piega a destra e così si esce dalla visuale della Funivia e della Cima Rosetta. Proseguo così e ora si comincia ad affondare nella neve. Sono in pieno versante nord. La neve è fresca e in taluni punti si affonda di una trentina di centimetri. Arrivo al bivio tra il sentiero 709 e il 707. Il mio obiettivo era seguire il 709, ma vista la qualità della neve, il fatto che il 709 sia tutto in versante nord e passi in mezzo a qualche bel canale, ho preferito cambiare rotta e seguire il 707 con pendii più semplici e un ambiente aperto.

Il classico panorama dall'Altopiano alla catena settentrionale

Il classico panorama dall’Altopiano alla catena settentrionale

Tutte condizioni per sentirmi più tranquillo visto che sono anche da solo oggi. Il 707 risulta battuto dal sole, verso ovest e sud. La neve comunque non risulta trasformata dal sole, in gran parte anche qui è farinosa. In qualche punto faccio davvero fatica.

Accecato dalla luce

Accecato dalla luce

Seguo l’istinto e vado verso una collinetta che risulta essere a quota 2765m. Da qui si ha una bella vista in tutte le direzioni. Mi sposto un po’ verso est e noto a una decina di minuti un’altra collinetta. Mi dirigo lì. Sono le 11,30. Vi arrivo con un po’ di fatica. Sembrava vicina, ma si affonda troppo nella neve e la fatica si sente. Vi arrivo poco prima delle 12. Da qui c’è una bella visuale su Civetta e Dolomiti Agordine. A questo punto però il meteo comincia a guastarsi. Grossi nuvoloni salgono da valle, comincia qualche fiocco di neve ghiacciata. Decido senza esitazione di rientrare in fretta.

In attesa della burrasca

In attesa della burrasca

Sull’Altopiano è molto antipatico trovarsi con scarsa visibilità, e se solo la neve coprisse le tracce dell’andata allora ci si trova in un luogo davvero ostile. Rientro seguendo le mie tracce che sono rimaste ben visibili, la visuale è parecchio ridotta in certi momenti a causa delle nebbie. Talora il cielo si apre e quindi si vedono anche rifugio e stazione della funivia. E’ un via vai frenetico di nuvole, che lancia però sprazzi di luce davvero interessanti. Alle 14 arrivo parecchio stanco alla funivia. C’è parecchia gente alla funivia, ma non si azzardano a fare un passo fuori del perimetro! Anche questo giro è fatto. Peccato aver avuto fretta a tornare, il posto merita e rimanerci per qualche mezz’oretta di riflessione e puro godimento sarebbe stato l’ideale.

La Busa di Manna

La Busa di Manna

Sarà per un’altra vola. Alla prossima!

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