Dalla Rosetta alla Val Canali per il Bivacco Minazio – 14/5/2013

Quella che presento è, personalmente, una delle più belle uscite sulla neve che abbia fatto con le ciaspe.

La fattibilità di un simile percorso è vincolato alla quantità di neve presente, agli impianti disponibili, alla sicurezza da slavine con cui la si può realizzare. Perciò sempre occhio al bollettino della neve. Qui siamo in alta montagna, dai 2700m della partenza ai 1300m dell’arrivo.

In questa occasione si è preferito utilizzare la funivia della Rosetta per salire sull’Altopiano. In certi periodi è non solo più facile, ma anche l’unica via per evitare il rischio di slavine, sempre incombente in questo versante quando la neve non si è saldata in modo sicuro.

All’arrivo in funivia a quota 2700m (sito funivia Col Verde) si apre il mondo dell’Altopiano delle Pale.

L'Altopiano e il Rifugio Rosetta

L’Altopiano e il Rifugio Rosetta

Primo incontro è con il rifugio Rosetta, ora aperto anche in inverno. Lo si vede subito uscendo dalla stazione della funivia.

Si scende di circa 100m e quindi si prende la traccia ben evidente anche d’inverno che passa ai piedi della Cima delle Scarpe in salita. Si segue il pendio della montagna piegando a destra. Procediamo per lievi sali e scendi per poi piegare in direzione Passo Pradidali Basso 2658m per una vista sulla valle.

In vista della Val Pradidali

In vista della Val Pradidali

Procedendo a vista usciamo proprio sul Passo Pradidali Basso. Da qui godiamo di una invidiabile panoramica sulla Val Pradidali e sulle Cime che la delimitano a est e ovest.

L’ambiente innevato si presenta ai nostri occhi come il paradiso: la neve bianca emana una luce intensissima, candida e avvolgente, è immacolata e ciò contribuisce a amplificare le nostre sensazioni.

Giriamo un po’ intorno e poi ritorniamo sui nostri passi, aggiriamo il vallone che sale dalla Val Pradidali per avvicinarci al Passo delle Lede 2695m.

Camminando ai piedi della Fradusta

Camminando ai piedi della Fradusta

Si sale, poco alla volta, di buon passo. Oltrepassiamo la verticale della Fradusta e dopo poco prendiamo un canalino che ci porta diretti al Passo. Avrei preferito passare per sotto sul più dolce pendio, ma visto che ci siamo mi assicuro per bene e scendiamo.

Perveniamo al Passo e da ora il tempo comincia ad annuvolarsi. Procediamo in cresta verso la Cima del Lago. Da qui osserviamo le cime del versante ovest della Val Pradidali, e abbiamo una bella vista sulla Cima Canali e su una via aperta dall’amico Renzo Corona.

Il viaggio è ancora lungo, tutto in discesa ma le sorprese possono materializzarsi all’improvviso.

Scendendo dal Passo delle Lede

Scendendo dal Passo delle Lede

Dopo un veloce spuntino partiamo. La discesa dal passo è ripida. Qui indosso le ciaspe, mi sento più sicuro. Dopo una trentina di metri di pendio pronunciato cominciamo un tratto di traverso su ripido pendio  con la neve che si fa sempre più pesante e cede sotto il nostro passo.

Scendiamo con fatica a causa della condizione della neve che è fradicia. Ogni tanto troviamo qualche buco e sprofondiamo di peso. Seguo Tullio che disegna la traiettoria migliore per la discesa: a volte si resta in quota, a volte scendiamo e spesso scivoliamo. Teniamo comunque la sinistra del vallone in discesa. Il Bivacco Minazio è infatti su questo lato. Penando quasi per un’ora e incontrando poco prima delle pernici, arriviamo al bivacco. Qui ci si sente arrivati, ma in realtà mancano ancora 1000m di discesa, su un sentiero che mette alla prova ginocchia e muscoli delle cosce.

Neve dopo il Minazio

Neve dopo il Minazio

Sotto di noi intanto, su un terrazzo, sei camosci brucano tranquillamente l’erba che si è aperta un varco tra la neve.

Scendiamo, 150m circa e la neve scompare. Bene. Galoppiamo verso la Val Canali, trovando spesso sfasciumi vari in mezzo al sentiero. Sono le slavine che hanno spostato tronchi, rami, foglie. Questo sentiero è già stato presentato in altra escursione. Si trova a questo link.

Scendiamo soddisfatti e transitiamo nel bosco finale dove mi sembra di non arrivare mai.

Un grandissimo giro, che consiglio non prima di aver raccomandato di organizzarsi bene con due auto, una a San Martino di Castrozza e una in Val Canali.

Alla prossima!

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