Alla cima della Vezzana – 10 agosto 2011

Dopo più di un anno da quando l’abbiamo realizzata, pubblico un resoconto della mia terza salita alla Vezzana, questa volta in compagnia di mio figlio Stefano.

Potete trovare altre relazioni su questa ascensione da questo link di novembre 2006 e da questo di agosto 2009.

Ricordo bene che gli inizi di agosto 2011 erano stati caratterizzati da tempo instabile. Questo del 10 di agosto era il primo giorno di sole, anche se parecchio fresco. Con Stefano prendiamo la funivia per portarci su in Altopiano, e poi dopo una sosta al rifugio Rosetta 2580m partiamo.

Il percorso prevede di sostare al bivacco Fiamme Gialle 3005m, sotto al Cimon della Pala. Mi passa così per la testa il pensiero che possa essere tutto occupato. Per quello cerco un po’ di anticipare i tempi.
Il sentiero è sempre il medesimo. Con partenza dal rif. Rosetta si prende il sentiero 716 per passo Bettega 2662m.

Vista da Passo Bettega

Vista da Passo Bettega

E’ un sentiero che potrebbe non piacere a chi non è abituato a camminare in montagna, in quanto insiste in diagonale su lastroni di roccia in discesa sotto Cima Corona. Su tratti di sentiero con ghiaia insiste fino ad arrivare al sopra citato Passo. Da qui si scende di 150m per prendere la Val dei Cantoni, passando per un breve tratto con difficoltà di I° grado.
Si prende a salire tenendo sempre la sinistra del vallone. Si arriva dopo un paio di tratti nella neve a ridosso di un costone di roccia. Qui è importante tenere la sinistra, anche perchè sulla destra c’è una pericolosa cascata che scende. Questo tratto è bollato per permetterne una migliore individuazione. Si sale aiutandosi spesso con le mani.

La Val dei Cantoni

La Val dei Cantoni

Sono circa 70m di dislivello di questo tratto un po’ impervio, poi si continua nel vallone su tracce di sentiero che portano al passo del Travignolo. Siamo in un canalone, il terreno è ricco di sassi e quindi in molti punti vale il detto “un passo avanti e mezzo indietro”.

Procediamo molto lentamente, Stefano ha qualche difficoltà tra peso dello zaino e altitudine. La Val dei Cantoni si imbocca a 2550 m e finisce a 3000m. Arrivati al Passo del Travignolo si prende a sinistra per tracce sulla roccia e dopo 10 minuti si arriva al Bivacco Fiamme Gialle. Vi sono 9 posti, già tutti occupati. Guardo la situazione, per terra è libero ? Sì, bene, ora non più 🙂 e con Stefano decidiamo di accomodarci per terra.

Per fortuna ci siamo portati via il sacco a pelo. Dormiremo benissimo al calduccio.
A questo punto Stefano è sfatto, io programmo una deviazione in cima alla Vezzana per il tramonto mentre lui mi aspetterà in bivacco. Ce la passiamo un po’ in zona bivacco e alle 19,30 circa parto per la cima della Vezzana.

Piz di Sagron, Cima Canali, Pala di San Martino

Piz di Sagron, Cima Canali, Pala di San Martino

Calcolo che ci vorranno circa 40 minuti per raggiungerla. Non vi sono difficoltà alpinistiche in questo ultimo tratto, solo in qualche punto ci si aiuta un po’ con le mani dopo il bivio con la cima del Nuvolo, ma se siete arrivati fin qui il resto è davvero poca cosa, solo la solita proverbiale attenzione a tutto quello che si fa perchè siamo sempre oltre i 3000m. Ultimo traverso e arrivo in vetta, dove lo spettacolo è sempre grandioso.

Giù per la Val delle Galline fino alle Pale di San Lucano e oltre ....

Giù per la Val delle Galline fino alle Pale di San Lucano e oltre ….

Oggi forse più di altre volte. Il Panorama è davvero grandioso, merita di sedersi per un attimo e goderselo in pieno. Da qui si ha una visuale su tutto il territorio delle Pale, dal Mulaz e dal Passo delle Farangole fino all’Agner e alla Catena Meridionale passando per le Pale di San Lucano. Aspetto gli ultimi raggi del sole e mi lascio affascinare dalle rocce della Vezzana che diventano rossastre sul lato ovest …. è un autentico spettacolo di luce e colore, mentre noto la differenza tra luce e ombre che avanzano partendo dall’Altopiano e risalendo via via sulle cime più basse. Non mi resta che ammirare e dopo una decina di minuti dal calare del sole all’orizzonte scendere e tornare al bivacco.

Dopo il tramonto, la luce sull'AltopianoMa lo spettacolo non finisce, anzi si rinnova all’ora blu. All’orizzonte verso meridione si apre un incredibile cuneo di colore rosso, il cielo si tinge di blu a creare una atmosfera surreale. E’ qui che scatto le foto, secondo me, più belle di questa uscita. Rientro al bivacco.

Rimango fuori per gli ultimi scatti notturni, ma purtroppo la macchina fotografica va in tilt e mi scarica la batteria. Era la notte delle stelle cadenti, ma di foto ne faccio ben poche.

Bivacco Fiamme Gialle in notturna

Bivacco Fiamme Gialle in notturna

Verso le 23 me ne vado anch’io a dormire. L’indomani mattina decido di non portare Stefano in Vezzana all’alba. Alla luce della sola frontale non è saggio portarlo a spasso per rocce e luoghi ove è importante avere il massimo controllo di piedi e mani.
Ci accontentiamo così di vedere l’alba da sotto il bivacco, dalla zona da dove esce la Ferrata Bonniver-Lugli.
Dopo con calma raccogliamo le nostre cose e partiamo per la vetta della Vezzana, l’obiettivo che Stefano aveva per questa estate.

Io e Stefano in vetta

Io e Stefano in vetta

Il fanciullo risente dell’altitudine e andiamo avanti piano, ma alla fine arriviamo in vetta. Qui, caso del destino, troviamo un paio di persone che conoscevo e che mi riconoscono. Avevano dormito al bivacco Brunner, anche quello strapieno di gente. Restiamo un po’ in vetta a goderci il panorama e a scattarci qualche foto e poi prendiamo la strada del ritorno.

La discesa procede bene, ma quando si tratta di risalire a Passo Bettega la risalita si fa dura. Si stringono i denti e anche questa ultima difficoltà è superata. A questo punto la strada è in discesa verso il rifugio Rosetta, dove arriviamo per ora di pranzo, l’ora giusta per mangiarci un bel piatto di pasta!

E’ stata una bella uscita, e la natura ci ha dato motivo per meravigliarci ancora dei suoi miracoli!

Segue la Galleria completa delle immagini di questa uscita. Alla prossima

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