Alle Cime di Zità – 13 ottobre 2012

Le previsioni non erano delle migliori, però mio figlio Stefano ha lanciato una proposta: andiamo a fare il giro che ad Aprile 2012 non siamo riusciti a completare per la neve ? Sia mai che mi tiro indietro!

Andiamo a fare un giro già conosciuto e relazionato in questo sito, le Cime di Zità.

Partenza dal Pian delle Foppe, dopo aver avuto conferma dagli amici dell’Hotel Brustolon, che i cartelli posti all’inizio della strada forestale non valgono nel tratto iniziale, ma prescrivono che il blocco stradale per lavori parte dal Pian della Foppa, proprio dove finisce la percorribilità per i turisti. Quindi  il divieto è attivo solamente per coloro che hanno il permesso speciale di andare in auto oltre il Pian della Foppa.

Il tempo non è dei migliori, ci possono essere piogge nel pomeriggio, la sera dovrebbe essere coperto. Ci proviamo, visto che il tempo in montagna può sempre cambiare da un istante all’altro e ci affidiamo così alla Dea Fortuna.
Partiamo a piedi verso le 13,45. Il tempo è coperto, non piove. Facciamo il solito sentiero, passiamo per malga Pramper assolutamente chiusa ma con le tovaglie ancora sopra alle due tavole :). Passiamo il Pian della Vedova e tiriamo diritti per il Piazedel. A metà della tratta che attraversa le Ballanzole incrociamo due persone, incredibile! Sono diretti al Bivacco invernale del rifugio Pramperet. Qui comincia a piovere con insistenza e ci copriamo. Continua a piovere fino a metà della vallata dei Piazedel. Poi all’improvviso smette tutto e si apre il panorama. Nuvole però girano vorticosamente, e come il panorama si apre, così si richiude. Ormai manca poco. Raggiungiamo il costone che sovrasta la Val dei Erbandoi e dopo poco siamo alla Cime di Zita sud.

Nel turbinio delle nuvole - Tramonto da Forcella de ZitàNuvole vanno e vengono, e così ci appostiamo in forcella, in attesa di opportuni sprazzi di luce, che puntualmente arrivano.

Il ritorno è tranquillo, in un sentiero che conosciamo bene e che non ci da’ preoccupazioni, anche perchè arriviamo alla Portela del Piazedel, unico tratto in cui il sentiero con il buio potrebbe non essere più evidentissimo, ancora con la luce del giorno. Da qui in poi non si perderebbe nemmeno un cieco.
Accendiamo la frontale e …… nella notte scendiamo, sicuri di essere osservati da occhi discreti 😉 . La notte è affascinante, tutti i sensi sono accesi al massimo per percepire il minimo rumore, l’occhio scruta veloce il terreno …..

Scendiamo senza problemi e raggiungiamo così l’auto al parcheggio. Anche questa volta siamo stati fortunati. Il meteo era pessimo inizialmente, ma poi ci ha regalato dei momenti davvero memorabili. Avanti così, non andare in montagna è sempre sbagliato. Alla prossima, e sempre Buona Montagna!

 

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