Quest’inverno ho tentato due volte di salire alle Pale di San Lucano, ed esattamente alla Forcella Gardes …. ma l’ho vista solo da lontano. La prima volta è stato il 28 dicembre, una uscita come solito mi capita a ridosso di Capodanno. Giornata dalle fortune alterne, comincia con un’alba bellissima e termina con un cumulo di neve sopra un dirupo.
Partiamo come solito di buon’ora, l’alba è quella che vedete qui a fianco e mi incammino dalla località Pradimezzo, quota 780m. Si parte con terreno solo a tratti ghiacciato, si avanza quindi senza ramponi. Il sentiero è quello che conduce al bivacco Bedin, quindi già conosciuto. Cominciamo a trovare ghiaccio insistente sul sentiero al ponte di legno sul torrente, che si trova a quota 1000m circa. Si sale e si comincia a 1200m a trovare parecchia neve e qui dobbiamo calzare le ciaspe. La neve è leggera, camminarci e affondarci è uno spasso, un po’ faticoso 🙂
Ora si va a intuito, non c’è più nulla che indichi il sentiero in mezzo al bosco. Ho il GPS, ma non mi fido eccessivamente, ma in assenza di altro provo a seguire le sue indicazioni.
E’ un inizio di stagione che regala una neve bellissima, soffice e vellutata, sembra di veleggiare in un mondo di panna !
Tutto va bene fino a poco prima della casera d’Ambrusogn. Riusciamo a risalire un tratto ripido e poi ci troviamo il sentiero (sì, abbiamo trovato il sentiero) bloccato da un cumulo di neve. Si potrebbe tentare di proseguire, ma se scivolassimo faremmo un volo di 6-7 metri sopra a tronchi di albero divelti. Non sarebbe molto piacevole. Pensiamo che il rischio, seppur minimo, non valga la pena e giriamo i tacchi, o meglio le ciaspe, e seguiamo a ritroso e senza fretta le nostre impronte.
Altro giro sulle Pale di San Lucano il 30 dicembre con Stefano, mio figlio. Questa volta siamo partiti da Col di Prà e abbiamo preso il sentiero 761 in direzione Forcella Cesurette. Si tratta di stradina bianca, che abbiamo trovato ampiamente innevata, comodissima ancorchè fredda perchè in ombra. La risaliamo lentamente e arriviamo fin poco dopo il Pian de la Stua, una radura con una fontanella zampillante acqua gelida, ove ci fermiamo a mangiare. Sicuramente invitante perchè fresca d’estate, con numerose cascate, ma fredda d’inverno, quasi sempre in mezzo ai boschi e fino al Pian de la Stua una via scarsamente panoramica, Diventa panoramica quando si comincia a salire verso l’altopiano delle Pale e lì. pur non avendola percorsa, immagino cambi completamente. Putroppo salire sull’altopiano, d’inverno, può essere assai difficoltoso. Per quest’anno non ci sono riuscito ……. ma vedremo più avanti !